Sirc
Durante le fasi di carico e scarico di materiali di piccola
o media granulometria e con un fattore medio-alto di
pulvirulenza, effettuate con benna meccanica o con altri
sistemi che non consentono il convogliamento del prodotto attraverso
appositi isolanti condotti, si verificano delle perdite di
materiale o per tracimazione o attraverso le fessurazioni dovute
alla non perfetta chiusura o tenuta delle valve della benna di
trasferimento.
Il materiale così disperso, ricadendo dall’alto verso il basso, va
a depositarsi sui bordi lato terra della stiva e sulla banchina
oltre che, naturalmente, sullo specchio di mare, più o meno
ampio, tra la banchina stessa e lo scafo della nave. Tali dispersioni,
come appurato da una serie di monitoraggi effettuati in
siti portuali soggetti al carico-scarico di queste merci, oltre a
determinare un incremento dell’inquinamento delle acque marittime
portuali a medio raggio, di fatto riducono, in alcuni casi
anche in maniera notevole, i pescaggi originali nel lato banchina
per il deposito e stratificazione del materiale sul fondale di
questa zona.
L’esecuzione delle operazioni di carico-scarico di tali merci, se
effettuate con condizioni meteorologiche sfavorevoli, ovvero in
presenza di venti, producono una grande quantità di pulviscolo
che viene disperso su un’area molto ampia sia dal lato mare che
dal lato terra causando da una parte un inquinamento esteso
sia della parte superficiale che dei fondali e, dall’altra, un inquinamento
atmosferico che è sicuramente nocivo per la salute
degli operatori che si trovano nell’area interessata.
La legislazione in materia, sia essa storica –Codice della Navigazione
e relativo Regolamento di esecuzione, Legge 979/82
recante le disposizioni per la difesa del mare, legge Merli e
convenzioni internazionali, tra cui la MARPOL 73/78 che recente,
riconoscono in tali “gettiti” a mare un grave danno per l’ambiente
marino.
In conformità a tali normative, il Gruppo Crismani gestisce un
sistema di captazione delle polveri e dei residui del carico che
è stato denominato SIRC.
Il sistema consiste in una struttura modulare amovibile che durante
le operazioni di carico-scarico viene ancorata alla banchina
di ormeggio e collegata alla paratia della nave consentendo
di isolare lo spazio tra nave e banchina: in tale maniera i residui
che percolano dalla benna vengono intercettati e contenuti dal
sistema evitando, quindi, la loro caduta nelle acque portuali.
L’ancoraggio a banchina è stato progettato in modo da non
modificare la struttura della stessa, mantenendone le caratteristiche
di sicurezza ed efficienza; i moduli del sistema sono stati
studiati e realizzati affinchè la loro posa e lievo possano essere
eseguiti nella maniera più rapida possibile.
A seconda delle esigenze e delle dimensioni del vettore, il sistema
può essere articolato nella sua estensione raggiungendo,
se necessario, i 100 metri lineari ed oltre di lunghezza.
L’asporto periodico o finale dei residui depositati sulla struttura
viene eseguito con l’utilizzo di attrezzature aspiranti antipolvere,
così come la pulizia finale della struttura stessa e della banchina
adiacente.
Il sistema è completato con una batteria di atomizzatori d’acqua
posti, sempre e comunque per ogni singola operazione, in
punti sopraelevati ed adeguati a bordo in prossimità delle stive
della nave; in caso di vento gli atomizzatori vengono attivati
formando una nube di micro gocce che intercettano le polveri
disperse entro il loro raggio d’azione facendole precipitare nella
stiva stessa o nell’area protetta dal sistema evitando, in tal
modo, la loro dispersione in zone più ampie.